V. 31 (2025) Fascicolo corrente

Pubblicato ottobre 29, 2025

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Articoli

  • La tentazione della novella in Bernardo e Torquato Tasso: i casi dell’Amadigi e del Rinaldo
    1-17
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    51

    Il saggio indaga il ricorso alla forma novellistica nei poemi successivi ad Ariosto, concentrandosi in particolare sull’Amadigi di Bernardo Tasso e sul Rinaldo di Torquato Tasso. Attraverso l’analisi di alcuni episodi, si mostra come il primo accolga apertamente l’esperimento narrativo inaugurato da Boiardo e Ariosto, mentre il secondo giunga a soluzioni di compromesso, privilegiando la tecnica del racconto intercalato e alludendo, talora, alle novelle dell’Inamoramento e del Furioso.

  • Narrazione della crisi e legittimazione dell’uso della legislazione d’emergenza: il reato politico come premessa dello Stato autoritario
    18-29
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    43

    Durante l’età liberale, dal periodo dell’unificazione fino all’ascesa del fascismo, numerosi governi sperimentarono l’adozione di legislazioni d’emergenza al fine di controllare l’ordine pubblico o reprimere la mobilitazione di gruppi politici avversi. Con l’approvazione del nuovo codice penale, i reati politici continuarono a rappresentare un’infrazione giuridicamente poco definita. Di conseguenza, Crispi e Di Rudinì ricorsero in due occasioni distinte allo stato d’assedio per condannare qualsiasi tentativo di diffusione di valori e principi contrari ai fondamenti costituzionali dell’antico Statuto Albertino.

  • Immagini di salvezza: retorica ed emozione nella predicazione missionaria gesuitica
    30-49
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    52

    Il presente saggio esamina il manoscritto Opp. Nn. 211 dell’Archivum Romanum Societatis Iesu, attribuito ad Antonio Baldinucci (1665-1717), come caso esemplare della predicazione missionaria gesuitica tra Sei e Settecento. I tredici “ragionamenti” in esso contenuti riflettono la tradizione ignaziana degli esercizi spirituali e la dottrina tridentina sulla penitenza, ma soprattutto evidenziano una strategia omiletica centrata sulla mozione degli affetti. L’analisi retorico-stilistica mette in luce l’uso sistematico di citazioni bibliche e patristiche, di similitudini tratte dall’esperienza quotidiana, di exempla e immagini vivide, nonché di figure come ipotiposi, apostrofe e dialogismo, volte a intensificare la dimensione drammatica e performativa della predica. Concepite per l’oralità e non per la stampa, queste prediche mostrano come la retorica gesuitica selezionasse consapevolmente tecniche di forte impatto emotivo, adattandole a un pubblico rurale e incolto secondo il principio dell’accommodatio. Lungi dall’essere discorsi improvvisati, i “ragionamenti” del manoscritto rivelano una cultura retorica solida e mirata, che faceva della visualità e dell’emozione i cardini della persuasione missionaria.