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  • Dall'Italia agli Usa: gli italiani di Cleveland, le loro tradizioni e la loro eredità
    110-118
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    Sarebbe difficile negare l'influenza che gli italiani hanno avuto sugli Stati Uniti d'America e sul tessuto stesso della vita culturale americana. Non solo metropoli come New York City e Chicago con la loro popolazione di milioni di cittadini ospitano comunità e quartieri italiani significativi, ma lo sono anche città con diverse centinaia di migliaia di abitanti come Boston, Baltimora, Syracuse, St. Louis o Cleveland. Il presente lavoro intende concentrarsi sugli italiani di Cleveland, Ohio, che senza dubbio costituiscono una parte organica e significativa della popolazione della città. Ha lo scopo di offrire una panoramica sulla formazione dei quartieri italiani, dalle prime ondate di immigrati italiani nel 19° secolo, e le opportunità degli italiani di seconda, terza o ennesima generazione di riscoprire le loro comuni radici italiane, di preservare usi e costumi del vecchio paese attraverso una vasta gamma di eventi culturali italiani, i centri della comunità italiana della città e i luoghi della memoria, o i media italo-americani locali

  • Il mareggiare delle lingue tra emigrazione e immigrazione: il caso dell’italiano
    160-176
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    Il contributo si inserisce nell'ambito della ricerca esistente sullo stato di salute degli italiani all'estero. Propone i risultati preliminari sull'immaginario linguistico di una ricerca qualitativa e quantitativa svolta a Toronto nel 2022 che ha coinvolto 100 informatori di origine italiana appartenenti a diverse generazioni migratorie. I risultati della ricerca evidenziano il valore pluralistico dell'immaginario linguistico degli informatori in cui l'italiano compete fortemente con altre lingue all'interno di uno spazio di possibilità comunicative. Si riferiscono allo spazio della lingua italiana tradizionale sia in Italia, con i dialetti, sia all'estero, con l'italiese nel contesto della ricerca canadese.

  • Il ruolo dell’Italia per la realizzazione del progetto della Confederazione Danubiana del 1862
    146-161
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  • Friulani nell’industria ungherese con particolare riguardo alla città di Debrecen
    124-145
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    L'emigrazione ha avuto un ruolo significativo nella storia del Friuli per secoli. Sin dal Medioevo, l'emigrazione friulana era caratterizzata principalmente dal movimento di venditori ambulanti (i cosiddetti cramârs) verso i territori tedeschi. Tuttavia, il movimento migratorio friulano più significativo risale ai cinquant'anni precedenti la Prima guerra mondiale, quando la crescente richiesta di manodopera, causata dallo sviluppo industriale europeo, richiamava lavoratori in quantità enormi. Durante questi decenni, l'Impero austroungarico divenne la principale destinazione del movimento, ma il primato dell'Austria fu superato dall'Ungheria negli anni tra il 1892 e il 1894. La migrazione di massa nell'area (avvenuta fino allo scoppio della Prima guerra mondiale) causò cambiamenti duraturi nell'industria ungherese. Le fonti storiche dimostrano che la presenza dei friulani fu significativa soprattutto in alcuni settori, come l'edilizia e la lavorazione della carne. Le aziende friulane attive nel settore della carne durante questo periodo hanno avuto un profondo effetto sulla diffusione e sul successo di un nuovo prodotto: il salame. Va sottolineato che accanto a Budapest e Seghedino, sede del famoso salame Pick, Debrecen ha avuto un ruolo chiave in questo processo con le sue due fabbriche della famiglia Boschetti e Vidoni e dei loro lavoratori migranti