Belles infidèles is a French expression highlighting a well-known problem in translating from one language to another. This is true especially in the field of literature and particularly in poetry, where the exterior aspects of the words (for example, the harmony of rhymes, the images, the emotional vibrations, the semantic fields, the polysemy, and so on) become substantial and hardly translatable. The essay focuses on some bad translations of some selected verses from the obscene poems by a 18th-century Sicilian dialect poet, Domenico Tempio: they clearly show the translators’ intervention, who took many liberties and betrayed the formulation, the sense and the effect of the original texts. The essay proposes some more faithful translations of them.
La critica letteraria, sia in Ungheria che in Italia, ha prestato grande attenzione alla fortuna e all'irradiazione della letteratura italiana in Ungheria, basti pensare ai tredici volumi, frutto della collaborazione scientifica della Fondazione Giorgi Cini di Venezia e dell'Accademia ungherese delle scienze. L'articolo mira a offrire un'ampia panoramica del successo della letteratura italiana in Ungheria, soprattutto attraverso le traduzioni. L'articolo esamina i vari periodi storici e i movimenti letterari che hanno caratterizzato i contatti letterari tra i due paesi. Fino alla seconda metà del XVIII secolo, l'irradiazione della letteratura italiana si manifestava innanzitutto nell'adozione dei suoi modelli letterari e delle sue formule poetiche nelle opere dei maggiori autori della letteratura ungherese. Il diciannovesimo secolo vide invece la stagione della traduzione dei grandi classici della prima letteratura italiana (Dante, Petrarca e Boccaccio) tradotti di nuovo nel ventesimo secolo, grazie anche all'impegno degli italiani magiari. Infine, l'articolo si concentra sulla situazione attuale, descrivendo le traduzioni di autori contemporanei.