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  • “Prego, signorina”. La rappresentazione della maestra nella letteratura e nel cinema: da Maria Messina ad Alberto Lattuada
    49-64
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    173

    L'articolo aspira ad aprire una prospettiva nuova di studio sulla figura della maestra nella prima metà del Novecento italiano. Partendo da tre opere narrative meno note (due di scrittrici donne), il saggio sviluppa le stesse tematiche con uno sguardo su alcune opere rappresentative del cinema degli anni Quaranta e Cinquanta. In questa chiave, lo studio non vuole avere pretesa di esaustività, ma al contrario si pone come analisi tematica intorno alla figura femminile della maestra non sempre adeguatamente riconosciuta e analizzata. Nella prima parte si analizza un gruppo di tre novelle: L’ora che passa (1911) di Maria Messina ruota attorno a una maestra svuotata e disillusa, Rosalia, che non ha trovato nel suo mestiere i mezzi per emanciparsi; Anima bianca (1917) di Ada Negri presenta invece una maestra, Rosanna, pienamente realizzata nella sua funzione al punto da lasciarsi morire quando un evento mina la sua capacità di insegnare; infine, Un’osteria (1920) di Federigo Tozzi apre un dibattito contemporaneo sulla sofferenza di quegli insegnanti, come Assunta, costretti a lavorare lontano da casa. Nella seconda parte del saggio, invece, il discorso si sposta sul cinema: Maddalena… zero in condotta (1940) di Vittorio De Sica è la parabola della professoressa Elisa Malgari, la quale deve imparare la lezione più importante, lasciarsi amare da un uomo; infine, Scuola elementare (1954) di Alberto Lattuada apre uno squarcio sulla crisi della supplente Laura Bramati alla ricerca della sua vera identità professionale.

  • Come si costruisce il socialismo. Metafora e interpretazione ideologica nelle interviste di Nicolae Ceaușescu per la stampa italiana
    34-48
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    157

    Utilizzando il modello tridimensionale della metafora nella comunicazione (Steen 2008) in una prospettiva multidisciplinare (Musloff 2012, Steen 2011) nella quale le nozioni cognitiviste si abbinano a quelle dell’analisi del discorso politico, il presente contributo propone un’analisi qualitativa delle metafore presenti nelle interviste rilasciate alla stampa italiana nel decennio 1971-1981 da Nicolae Ceaușescu, quando il Presidente della Romania durante il comunismo godeva di un notevole prestigio internazionale. Verranno analizzati gli stenogrammi e i testi tradotti in italiano di cinque interviste pubblicate su «l’Unità» (Boffa 1971 e 1973), «Il Popolo» (Pellegrini 1978 e 1981) e il «Corriere della Sera» (Petta 1981).

  • L'esaltazione dell'identità nazionale italiana nel discorso di Matteo Renzi
    74-95
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    209

    Nations are one of the most well-established constructs in our society, and they represent a very attractive benchmark for personal and social identification. Political speeches, as well as, for example, media discourse and popular culture, constantly reiterate myth, culture and history of nations in order to reaffirm and preserve their positive image, and this tendency doesn’t seem to be weakened by some contemporary events like globalization and the reinforcement of transnational systems.

    As a proof of this trend, the present work proposes an in-depth analysis of the speech held by the then Italian Prime Minister Matteo Renzi at the European Parliament on the occasion of the inauguration of the Italian semester of presidency on July 2, 2014, aiming to demonstrate that also supranational contexts are exploited to reiterate national identity and priorities.

  • L’evoluzione delle strategie referenziali e predicative nei dibattiti parlamentari delle leggi italiane in materia d’immigrazione
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    L'articolo presenta l'evoluzione dell'uso di due parole nei dibattiti parlamentari, immigrato ed extracomunitario, usate frequentemente in lingua italiana in riferimento a uno straniero che entra nel Paese con l'obiettivo di rimanervi. Il corpus è costituito dai testi trascritti dei dibattiti parlamentari relativi a otto leggi sull'immigrazione tra il 1986 e il 2019, analizzati con metodi sia quantitativi che qualitativi. Vengono prese in considerazione le collocazioni e le co-occorrenze con verbi e aggettivi, così come il linguaggio figurativo.