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Il rinnovamento della concezione etico-politica degli studi storici
8-13Views:182Il presente saggio propone di analizzare aspetti e questioni del paradigma etico-politico degli studi storici, a partire dal magistero di Benedetto Croce nel primo Novecento fino agli sviluppi del panorama storiografico italiano nel XXI secolo.
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Tradurre o non tradurre le parole straniere
8-37Views:259Nel primo Novecento Gabriele D’Annunzio propone con successo tramezzino al posto dell’inglese sandwich. Altrettanta fortuna hanno alcune proposte formulate da Bruno Migliorini negli anni Trenta del secolo scorso: autista e regista per il francese chauffeur e régisseur. Non riescono invece ad attecchire le originali coniazioni di Arrigo Castellani nel 1987: fubbia per smog, guardabimbi per baby-sitter, intredima per weekend, velopattino per windsurf, vendistica per marketing. Agli inizi del Duemila il volume Italiano – Inglese 1 a 1 di Giovanardi, Gualdo e Coco riapre il dibattito tra gli studiosi. Nel 2015 la petizione “Dillo in italiano”, lanciata da Annamaria Testa, ottiene un successo enorme e dimostra l’insofferenza di una larga parte dell’opinione pubblica nei confronti dell’afflusso massiccio di anglicismi. In seguito alla petizione l’Accademia della Crusca costituisce il Gruppo Incipit, un insieme di esperti incaricati di monitorare l’ingresso di nuovi anglicismi e suggerire possibili alternative italiane. Nel 2017 il dizionario Nuovo Devoto-Oli inserisce nel proprio lemmario la rubrica Per dirlo in italiano, contenente oltre 200 schede, che tracciano una breve storia di altrettante parole o locuzioni inglesi penetrate in italiano, ne spiegano il significato l’uso e suggeriscono un possibile equivalente italiano. Il Nuovo Devoto-Oli accoglie con larghezza gli anglicismi più comuni, con l’intento di rendere un servizio utile a quanti non ne conoscano il significato preciso; ma al tempo stesso non ha alcuna riluttanza a proporre un’alternativa italiana, nella profonda convinzione che una simile impostazione sia di aiuto al lettore e rechi un contributo positivo alla stessa lingua italiana.
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«Odio finanche la lingua che si parla» Potere e libertà in Nottetempo, casa per casa di Vincenzo Consolo
85-95Views:80Il saggio studia le relazioni tra il romanzo Nottetempo, casa per casa e le considerazioni di carattere linguistico disseminate da Consolo in altri testi. Consolo non si limita a criticare il linguaggio del fascismo ma allarga la sua analisi critica al linguaggio del potere in quanto tale e ai linguaggi delle opposizioni, quando siano viziati da una vuota retorica. In tal senso, la fuga finale del protagonista assume un valore palingenetico anche dal punto di vista politico.
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Spiritismo e Positivismo nella narrativa breve di Luigi Capuana
Views:380Luigi Capuana credeva nell'immortalità dell'anima come concepita dalle teorie teosofiche, nonché nella percettibilità delle manifestazioni degli spiriti. Allo stesso tempo, i suoi racconti e saggi riflettono la sua fiducia nell'approccio positivistico e nelle scienze sperimentali. In un periodo che vede il proliferare di sedute spiritiche evocatrici di spiriti, Capuana scrive i suoi unici quattro racconti che descrivono la manifestazione percettibile di un fantasma. In Creazione (1901), La evocatrice, Forze occulte (1902) e Un vampiro (1904), gli spiriti compaiono e mostrano una notevole originalità rispetto a quelli che infestano le storie di fantasmi contemporanee. Esaminando la struttura del mistero attraverso il "perturbante" di Freud ed esplorando il contenuto delle storie attraverso i concetti chiave della scienza di Capuana, l'analisi dimostrerà come la sottrazione del mistero e la riflessione sulla scienza creino un terreno letterario comune in cui lo spiritismo e il positivismo possono sorprendentemente coesistere. Su questo terreno emerge attraverso la forza di rassicuranti fantasmi l'apertura scientifica alle scoperte del Novecento.
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La Sardegna dei linguisti e la Sardegna per i turisti: consonanze e dissonanze discorsive a inizio Novecento
10-29Views:273The aim of this contribution is to tackle an already highly researched subject by adopting a fairly unprecedented perspective. I would like to concentrate on the representation of Sardinia in one of the most important historical moments for the construction of the image of the island in a modern perspective: the first decades of the twentieth century. I will try to make two apparently distant text types interact: tourist guides and travel reports written by linguists. I will focus on two prototype examples: on one hand the Reisebilder aus Sardinien by Max Leopold Wagner; on the other, the Touring Club Guide dedicated to Sardinia, written by Luigi Vittorio Bertarelli. My intent is to trace the similarities and differences of the two textual typologies in presenting a region at the time universally imagined (and narrated) as different, atypical and in any case "peculiar". In doing so, I will also try to highlight continuity and discontinuity with respect to the nineteenth-century representative methods.
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“Prego, signorina”. La rappresentazione della maestra nella letteratura e nel cinema: da Maria Messina ad Alberto Lattuada
49-64Views:173L'articolo aspira ad aprire una prospettiva nuova di studio sulla figura della maestra nella prima metà del Novecento italiano. Partendo da tre opere narrative meno note (due di scrittrici donne), il saggio sviluppa le stesse tematiche con uno sguardo su alcune opere rappresentative del cinema degli anni Quaranta e Cinquanta. In questa chiave, lo studio non vuole avere pretesa di esaustività, ma al contrario si pone come analisi tematica intorno alla figura femminile della maestra non sempre adeguatamente riconosciuta e analizzata. Nella prima parte si analizza un gruppo di tre novelle: L’ora che passa (1911) di Maria Messina ruota attorno a una maestra svuotata e disillusa, Rosalia, che non ha trovato nel suo mestiere i mezzi per emanciparsi; Anima bianca (1917) di Ada Negri presenta invece una maestra, Rosanna, pienamente realizzata nella sua funzione al punto da lasciarsi morire quando un evento mina la sua capacità di insegnare; infine, Un’osteria (1920) di Federigo Tozzi apre un dibattito contemporaneo sulla sofferenza di quegli insegnanti, come Assunta, costretti a lavorare lontano da casa. Nella seconda parte del saggio, invece, il discorso si sposta sul cinema: Maddalena… zero in condotta (1940) di Vittorio De Sica è la parabola della professoressa Elisa Malgari, la quale deve imparare la lezione più importante, lasciarsi amare da un uomo; infine, Scuola elementare (1954) di Alberto Lattuada apre uno squarcio sulla crisi della supplente Laura Bramati alla ricerca della sua vera identità professionale.