Cerca
Risultati della ricerca
-
Tradurre o non tradurre le parole straniere
8-37Views:139Nel primo Novecento Gabriele D’Annunzio propone con successo tramezzino al posto dell’inglese sandwich. Altrettanta fortuna hanno alcune proposte formulate da Bruno Migliorini negli anni Trenta del secolo scorso: autista e regista per il francese chauffeur e régisseur. Non riescono invece ad attecchire le originali coniazioni di Arrigo Castellani nel 1987: fubbia per smog, guardabimbi per baby-sitter, intredima per weekend, velopattino per windsurf, vendistica per marketing. Agli inizi del Duemila il volume Italiano – Inglese 1 a 1 di Giovanardi, Gualdo e Coco riapre il dibattito tra gli studiosi. Nel 2015 la petizione “Dillo in italiano”, lanciata da Annamaria Testa, ottiene un successo enorme e dimostra l’insofferenza di una larga parte dell’opinione pubblica nei confronti dell’afflusso massiccio di anglicismi. In seguito alla petizione l’Accademia della Crusca costituisce il Gruppo Incipit, un insieme di esperti incaricati di monitorare l’ingresso di nuovi anglicismi e suggerire possibili alternative italiane. Nel 2017 il dizionario Nuovo Devoto-Oli inserisce nel proprio lemmario la rubrica Per dirlo in italiano, contenente oltre 200 schede, che tracciano una breve storia di altrettante parole o locuzioni inglesi penetrate in italiano, ne spiegano il significato l’uso e suggeriscono un possibile equivalente italiano. Il Nuovo Devoto-Oli accoglie con larghezza gli anglicismi più comuni, con l’intento di rendere un servizio utile a quanti non ne conoscano il significato preciso; ma al tempo stesso non ha alcuna riluttanza a proporre un’alternativa italiana, nella profonda convinzione che una simile impostazione sia di aiuto al lettore e rechi un contributo positivo alla stessa lingua italiana.
-
Cogas, janas e le altre: le creature mitiche e fantastiche nella letteratura e nel cinema sardi
56-76Views:271Sardinian contemporary literature and films have recently recovered an extensive heritage of folk myths and legends taken from the oral tradition. Legendary figures, such as accabadoras (female figure who was enabled with the task of easing the sufferings of the dying people), and fantasy creatures, such as cogas, surbiles (‘vampire witches’), janas (‘fairies, pixies’), and panas (‘the ghosts of women who died in childbirth’) are being revived by writers and film directors with the purpose to bring their memory back to life and share it with a wide audience of readers and spectators.
The analysis of imaginary and legendary creatures in Sardinian contemporary literature cannot overlook orality and its central role in shaping popular imagination over the centuries. Writing has replaced orality, whilst mass media and digital media are getting the upper hand over storytelling as a practice of community and family aggregation, meant to mark the long working hours and scare the children, amongst the most common functions of Sardinian oral storytelling.
The literary corpus includes fairy tales, novels, tales and legends dealing with the Sardinian oral tradition, whilst on the cinematic side I will examine short films, feature films and documentaries made in Sardinia over the last fifteen years.
-
Dizionari, sinonimia e marche d’uso
108-122Views:306La straordinaria ricchezza della lingua italiana non sempre viene adeguatamente valorizzata dai dizionari. Nell’epoca della digitalizzazione del dizionario continuano a sopravvivere procedimenti definitori che andrebbero ormai messi al bando. I participi presenti o passati che abbiano anche funzione di aggettivo (per es. nascente) sono talvolta definiti con la formula «Nei significati del verbo». I nomi deaggettivali indicanti qualità, condizione o stato (per es. ordinarietà) sono spesso definiti con la formula “l’essere + aggettivo di base (ordinario)”. Queste definizioni, la cui valenza informativa è pressoché nulla, non rendono certo un buon servizio al lettore. Del tutto diversa è l’impostazione di un dizionario dei sinonimi, che deve cercare di orientare il lettore nel dedalo delle possibili alternative lessicali con l’intento di aiutarlo a trovare i termini più adatti per esprimere le diverse sfumature di uno stesso concetto. La ricerca delle equivalenze semantiche diventa in tal modo una scoperta delle differenze, più o meno rilevanti, che esistono tra una parola e l’altra. Di essenziale importanza a tale riguardo è la funzione delle marche d’uso: la distinzione tra parole fondamentali, parole di alto uso, parole di alta disponibilità e parole comuni, utilissima in molti ambiti, non è di grande aiuto per uno scrivente interessato a informazioni di carattere stilistico. La classificazione per fasce di frequenza non ci avverte per es. che volto è di registro più elevato rispetto a faccia, autovettura è di registro più formale rispetto a macchina, cinematografo nel senso di ‘sala cinematografica’ è antiquato rispetto a cinema.
-
Populismo: una categoria storiografica controversa
80-94Views:335La nota nasce dalla necessità di realizzare un sondaggio sulla recente letteratura internazionale dedicata al populismo, partendo soprattutto dalle considerazioni contenute in The Populist Temptation di Eichengreen, e in Dal fascismo al populismo nella storia di Finchelstein, nonché dai risultati dell'Oxford Handbook of Populism di Oxford, a cura di Rovira Kaltwasser, Taggart, Ochoa Espejo e Ostiguy. Le riflessioni contrastanti registrate attorno a un fenomeno così dibattuto consentono di delineare gli elementi che giustificano l'introduzione di una categoria storiografica a sé stante e di proiettare alcune definizioni sull'intera storia del sistema politico italiano. L'intenzione di questa visione d'insieme è quella di costruire un catalogo delle varie interpretazioni del populismo emerse negli ultimi anni. È interessante notare che negli anni successivi alla seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri, le pubblicazioni sul populismo sono state prodotte in modo discontinuo, rendendo l'argomento ancora più sfuggente e non classificabile.
-
L'esaltazione dell'identità nazionale italiana nel discorso di Matteo Renzi
74-95Views:156Nations are one of the most well-established constructs in our society, and they represent a very attractive benchmark for personal and social identification. Political speeches, as well as, for example, media discourse and popular culture, constantly reiterate myth, culture and history of nations in order to reaffirm and preserve their positive image, and this tendency doesn’t seem to be weakened by some contemporary events like globalization and the reinforcement of transnational systems.
As a proof of this trend, the present work proposes an in-depth analysis of the speech held by the then Italian Prime Minister Matteo Renzi at the European Parliament on the occasion of the inauguration of the Italian semester of presidency on July 2, 2014, aiming to demonstrate that also supranational contexts are exploited to reiterate national identity and priorities.