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Risultati della ricerca

  • Il legame tra lo spazio e l’individuo in Petrarca e Leopardi
    38-45
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    190

    The interdisciplinary approach in history makes it possible to widen researchers’ perspectives. Italian literature is one medium in which we can reflect the relationship between geography, identity and imagination. John Agnew’s idea that ‘Place is a meaningful site that combines location, locale and sense of place’ conveys the main aspect of a ‘meaningful location’ and gives us a framework within which we can rethink space and place through Italian literature.1 In my research, I intend to examine the connections between identity and landscape, how experiences form the view of the environment through Giacomo Leopardi’s Infinity (1819) and Francis Petrarch’s letter of 26, April, 1336 in which he describes a vision about his ascent up Mount Ventoux. My main aim is to present how the impressiveness of nature becomes visible through the experiences of Leopardi and Petrarch, which is part of their existence. The mountain and the sea are key elements of these texts. The two places chosen and described by the poets have different significance: while Petrarch considered that the Mount Ventoux is the place of spiritual fulfilment, for Leopardi the hill of Recanati meant an isolated place where he could let his imagination roam free. All in all, this research offers new perspective to discover relationship between Italian literature and other disciplines in order to answer other, complex theoretical questions. I examined the topic from an interdisciplinary view to highlight the ways in which history, geography and literature can be linked.

  • Adolescenti nelle scuole secondarie di secondo grado: identità, lingue e lingue ereditarie. Il caso delle province di Biella e Vercelli
    87-109
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    216

    Il contributo si occupa principalmente della percezione dell'identità degli studenti di nazionalità o origine non italiana e del loro rapporto con la lingua e la cultura di origine e con quelli della comunità ospitante. Sempre più bambini e giovani di origine non italiana sono presenti nelle scuole italiane: il modello di integrazione perseguito in Italia vuole rispettare le differenze culturali e la lingua è uno degli elementi chiave di questo processo. La ricerca ha interessato due province del Piemonte Orientale: Biella e Vercelli. Utilizzando un approccio sociolinguistico e sociologico, è stato condotto uno studio attraverso la somministrazione di questionari riguardanti la lingua e l'identità, la motivazione all'integrazione, la percezione e l'atteggiamento verso la propria lingua / cultura di origine e la lingua / cultura italiana.. Il quadro che emerge presenta atteggiamenti a volte ambigui che si possono definire quasi come una "sospensione" tra il desiderio di "italianizzazione" e la conservazione delle proprie radici. La ricerca pone domande stringenti che le scuole e la società sono chiamate ad affrontare sulla costruzione (o ricostruzione) della propria identità

  • Lo scrutatore e la Scrittura. Appunti sulla Bibbia di Calvino
    132-145
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    52

    La giornata d'uno scrutatore è un testo fondamentale nel percorso di Italo Calvino. Segna una divisione tra un prima e un dopo. La giornata, infatti, si colloca tra il Calvino fiabesco e il Calvino 'cosmicomico' come incontro decisivo e scandaloso con la realtà del corpo e con i testi della Scrittura, in un nesso forte e quasi impensabile, che rende La giornata d' uno scrutatore a unicum calviniano. Mettere in luce il nesso tra il richiamo del corpo e la Bibbia è compito di questo saggio.

  • Perché leggere i classici francesi: Calvino e la lezione dei maestri d’oltralpe
    119-131
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    73

    Il trasferimento di Calvino a Parigi nel 1967 segna una nuova fase della sua vita, in cui, inevitabilmente, il contatto con la cultura francese si fa più stretto e diretto. Il saggio esamina il rapporto che, negli anni parigini e in quelli del rientro in Italia, lo scrittore intesse con i grandi classici francesi, negli scritti sparsi e all'interno delle Norton Lectures.

  • Apollinaire e Ungaretti: verso la “caduta” della modernità
    96-118
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    189

    Il rapporto di stima e affinità tra Apollinaire e Ungaretti coinvolge tanto il livello biografico quanto il piano letterario. Se la critica ha abbondantemente sondato i rapporti biografici diretti – a partire dall’incontro dei poeti nel 1913 – e ha seguito gli avanzamenti della loro amicizia durante gli anni del Primo conflitto, sembrerebbero tuttavia ancora inesplorati i contatti indiretti, ovvero quelli precedenti all’arrivo di Ungaretti a Parigi nel 1912. Negli anni, sono state anche numerose le suggestioni tematiche che vedrebbero i due poeti accomunati da affinità profonde; eppure, alcune tangenze a livello tematico e testuale potrebbero ancora riservare spunti inediti e proficui per intendere la loro chiave ermeneutica della modernità.