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  • Goliarda Sapienza atipica “giornalista militante”
    198-214
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    This paper retraces Goliarda Sapienza’s no-fiction production between 1981 and 1988, considering in particular two feminist reviews of that period such as «Quotidiano Donna» and «Minerva: l’altra metà dell’informazione» on which she wrote articles about society, most of them never considered before today. Excluding the topic of the prison in her most important novels L’università di Rebibbia (1983) and Le certezze del dubbio (1987), the 80s could be defined as a moment of experience inside and beyond the Italian political context. Her reflections on Feminism authorize an interpretation of her “anomalous” way of thinking. At the end, the need to belong to a group will also open the following season.

  • Italia tra storia e storiografia. In cerca dell'identità nazionale
    62-76
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    Partendo dai fondamentali studi dello storico Giuseppe Galasso e nell'ambito di un serrato confronto con la storiografia europea più esperta su questi temi, il saggio ricostruisce alcune questioni dell'identità nazionale italiana attraverso i diversi orientamenti del dibattito storiografico a partire dall'Ottocento ad oggi nel contesto comparativo e storico della modernità europea. La secolare durata delle vicende legate al processo di formazione dell'identità italiana, dalla tradizione dell'Impero Romano al Risorgimento e all'indipendenza nazionale, passando per il lungo dominio delle potenze straniere, si concluse infine con l'unificazione della penisola e la costruzione dello Stato nel 1861. Si affermano così i termini più significativi del discorso identitario: territorio e nazione, le cui basi profonde, però, faticano ancora a trovare ragioni condivise per una comprensione unitaria del quadro storico nazionale. In questo senso la categoria di identità nazionale inizia la sua costruzione all'epoca dei fermenti romantici e resta intimamente legata a quei tratti antropologici che avrebbero consentito di fondare, a metà Ottocento, la comunità degli italiani, finalmente ricongiunti sotto la cornice di una nuovo Stato. Non un'unica identità, quindi, ma una molteplicità di riferimenti al ricco, secolare patrimonio culturale italiano, ripensato alla luce di una stagione decisiva per i destini nazionali.

  • Ondina e le ondine Questioni di raffigurazione (verbale e iconografica) della donna sportiva nell’Italia fascista (1933 ca.)
    140-160
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    In late 1933, L'Osservatore Romano fuelled an argument against Il Littoriale, mouthpiece of the Fascist sport policy, about women’s sport: the Vatican Italian-speaking newspaper was against the public women’s athletic meetings, and the “immoral” shorts dressed by the young Italian athletes, such as Ondina Valla, going-to-be the first Italian woman to win an Olympic gold medal (1936, Berlin). Which was the situation of Italian female sports, at that time? Which was the influence of new women models coming from US? What was considered “immoral” by conservative people in 1933 Italy watching a women’s athletic or swimming meeting? How Hollywood stars could help Ondina and her mates on the road of female emancipation? These are the questions this essay is going to answer, helped by a lot of historical images, useful to reconstruct a whole collective imagination.