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  • Per una grammatica del sogno nel «Decameron». Forme e strutture delle novelle a tema onirico
    96-109
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    This paper takes into account the oneiric issue in Giovanni Boccaccio Decameron, with the aim of defining Boccaccio’s overall “grammar of dreaming”: besides an accurate investigation on Decameron’s sources, which range from classic to Medieval literature, it retraces the narrative constructions of the short-novels with oneiric subjects, hypothesizing the existence of two main schemes. In the short-tales on a vision (which are the most known), it is almost always replied the scheme of the “tale in the tale”, due to the creation of a imaginary world with its own rules. Meanwhile, in the short tales of deceiving, the dream is useful to trick the naive antagonist, making him believe something unbelievable. In both cases, it has a deep influence on the so-called “statute of reality” (Amedeo Quondam): in the first, there is the invention of a new reality; in the second it is deconstructed instead.

  • Fortuna e traduzione delle opere letterarie italiane in Ungheria
    20-35
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    La critica letteraria, sia in Ungheria che in Italia, ha prestato grande attenzione alla fortuna e all'irradiazione della letteratura italiana in Ungheria, basti pensare ai tredici volumi, frutto della collaborazione scientifica della Fondazione Giorgi Cini di Venezia e dell'Accademia ungherese delle scienze. L'articolo mira a offrire un'ampia panoramica del successo della letteratura italiana in Ungheria, soprattutto attraverso le traduzioni. L'articolo esamina i vari periodi storici e i movimenti letterari che hanno caratterizzato i contatti letterari tra i due paesi. Fino alla seconda metà del XVIII secolo, l'irradiazione della letteratura italiana si manifestava innanzitutto nell'adozione dei suoi modelli letterari e delle sue formule poetiche nelle opere dei maggiori autori della letteratura ungherese. Il diciannovesimo secolo vide invece la stagione della traduzione dei grandi classici della prima letteratura italiana (Dante, Petrarca e Boccaccio) tradotti di nuovo nel ventesimo secolo, grazie anche all'impegno degli italiani magiari. Infine, l'articolo si concentra sulla situazione attuale, descrivendo le traduzioni di autori contemporanei.