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Contatti linguistici e culturali tra le due sponde dell’Adriatico. L’italiano degli scrittori di origine albanese
69-86Views:230La letteratura migrante è un potente mezzo di espressione che offre una grande varietà di interpretazioni e una grande fonte di ispirazione per gli studiosi per indagare i diversi aspetti della vita e quelli della società. Trovandosi nel mezzo, gli autori migranti hanno l'opportunità di vivere (in) due o più lingue e culture unendole, cambiandole e plasmandole. È proprio qui che avviene il contatto linguistico e dove si svolgono diverse strategie che diventano una parte interessante di una ricerca linguistica e letteraria. Questo articolo indaga il contatto tra la lingua albanese e quella italiana attraverso l'analisi di alcune opere di Ornela Vorpsi, Artur Spanjolli, Ron Kubati e Anilda Ibrahimi. Considerando il fatto che questi autori hanno deciso di utilizzare l'italiano come lingua di espressione, questa indagine offre alcune considerazioni su cosa questo significhi per loro e sull'impatto su entrambe le lingue. Considerando il fatto che questi scrittori trasferiscono nei loro testi non solo aspetti importanti della cultura ma anche alcune caratteristiche della lingua albanese, è interessante vedere il modo in cui avviene il transfert e cosa succede al testo quando due lingue diverse e distanti come albanese e italiano si incontrano.
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«Chiudendosi in corpo i propri guai»: il “codice della chiusura” nel Mastro-don Gesualdo
47-59Views:238Nel Mastro-don Gesualdo il corpo e la gestualità si offrono come mezzo privilegiato dalla scrittura verghiana per consentire lo «svelamento» dell’interiorità dei personaggi al lettore. Il contributo proposto intende illustrare come i personaggi del romanzo, in modo coerente rispetto ai processi sociali che Verga intende rappresentare, vivano una forma di chiusura alla comunicazione che assume la sua rappresentazione più «esatta» nel silenzio e, nel corpo, nella posa delle spalle voltate.