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Perché leggere i classici francesi: Calvino e la lezione dei maestri d’oltralpe
119-131Views:103Il trasferimento di Calvino a Parigi nel 1967 segna una nuova fase della sua vita, in cui, inevitabilmente, il contatto con la cultura francese si fa più stretto e diretto. Il saggio esamina il rapporto che, negli anni parigini e in quelli del rientro in Italia, lo scrittore intesse con i grandi classici francesi, negli scritti sparsi e all'interno delle Norton Lectures.
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Testimoniare “un altro tempo all’interno del nostro tempo”: Tutto il miele è finito di Carlo Levi
10-27Views:195Tutto il miele è finito fa parte dell'interesse di Carlo Levi per le culture Altre e nella continuità dell'incontro con la diversità antropologica del Mezzogiorno inaugurato da Cristo fermato a Eboli. Questo articolo si concentra sul tema dell'arcaico, e sulla prospettiva della "compresenza dei tempi" che caratterizza il pensiero di Levi, per dimostrare come da Tutto il miele è finito emerge la testimonianza "di un altro tempo che precede la storia ma che è se stesso contemporaneo della storia e presente come la storia stessa ”(G. Agamben).
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Apollinaire e Ungaretti: verso la “caduta” della modernità
96-118Views:243Il rapporto di stima e affinità tra Apollinaire e Ungaretti coinvolge tanto il livello biografico quanto il piano letterario. Se la critica ha abbondantemente sondato i rapporti biografici diretti – a partire dall’incontro dei poeti nel 1913 – e ha seguito gli avanzamenti della loro amicizia durante gli anni del Primo conflitto, sembrerebbero tuttavia ancora inesplorati i contatti indiretti, ovvero quelli precedenti all’arrivo di Ungaretti a Parigi nel 1912. Negli anni, sono state anche numerose le suggestioni tematiche che vedrebbero i due poeti accomunati da affinità profonde; eppure, alcune tangenze a livello tematico e testuale potrebbero ancora riservare spunti inediti e proficui per intendere la loro chiave ermeneutica della modernità.